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Barriere di genere nei trasporti: passare dalla comprensione all’azione

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Perchè inserire inclusione e diversità nell’agenda della ricerca in campo trasportistico

SHERIN FRANCIS – KATIE PEARCE

Probabilmente la maggior parte dei professionisti nell’ambito dei trasporti tenderebbe a considerare sé stessi come “inclusivi”, magari additando come esempio negativo proprio la scarsa rappresentanza delle donne e delle minoranze all’interno del settore e segnalando l’esistenza di programmi volti ad incoraggiare questi gruppi di persone ad avvicinarsi al mondo dei trasporti, beneficiando di una migliore visibilità, maggiori opportunità e ambienti di lavoro più adeguati.

Questo è certamente un approccio lodevole, poiché la rappresentanza all’interno del settore è un fattore importante nell’accrescere l’uguaglianza sociale. Ma c’è un altro tema da considerare che può trarre ancora più benefici da una maggiore rappresentanza di donne e minoranze nell’ambito dei trasporti, ed è la disparità nell’utilizzo dei mezzi di trasporto e la diversità di esperienze tra i diversi gruppi demografici.

Il fatto che i sistemi di trasporto non funzionano allo stesso modo per tutte le fasce di popolazione rimane un po’ un’incognita per molti. Per esempio, anche se nel mondo accademico è assodato che ci sono differenze di genere negli spostamenti, questa consapevolezza non è sempre rispecchiata dagli operatori del settore e dai decisori istituzionali. Queste variazioni riguardano il comportamento di viaggio osservato, il comportamento di viaggio desiderato, le percezioni durante il viaggio e le condizioni necessarie per viaggiare. È anche noto che in alcune circostanze queste differenze

possono impattare in maniera diversa sugli utenti, e la maggior parte degli impatti negativi viene spesso sperimentata dalle donne. Si parla allora di viaggi più limitati, percezioni peggiori, minori opportunità di scelta e scarsa sicurezza. A loro volta questi impatti possono essere ricondotti a questioni più ampie basate sulla differenza di genere, tra cui il divario retributivo, la violenza contro le donne e gli impatti sul benessere psico-fisico. Divari e risultati simili si possono osservare anche per altri gruppi minoritari e possono variare in base all’età; un effetto “life-cycle”.

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Queste differenze possono essere difficili da rilevare attraverso la raccolta di dati tradizionali e non vengono ricavate attraverso un approccio olistico nel processo di valutazione delle esperienze vissute dai professionisti dei trasporti proprio a causa della mancanza di diversità all’interno dei team. È dunque fondamentale che una ricerca su diversità e inclusione nei trasporti venga intrapresa per colmare il divario tra la mancanza di rappresentanza nei decisori e nei set di dati e i bisogni dei gruppi sottorappresentati. Anche dal punto di vista commerciale, la comprensione e la messa in atto di pratiche che riducano queste disuguaglianze aumenta il valore dei progetti incoraggiando un maggior utilizzo dei trasporti,

 

il che si traduce in maggiori benefici secondo la tradizionale valutazione dei sistemi di trasporto.

Gli esperti di pianificazione dei trasporti hanno il compito di aumentare la consapevolezza di questi problemi e guidare i professionisti nella realizzazione di progetti più inclusivi in tutte le fasi di sviluppo, dalla modellazione e valutazione iniziale alla progettazione e definizione del servizio. Tenere in considerazione il tema “Diversità ed Inclusione” (D&I) nella progettazione dei sistemi di trasporto genera benefici economici, ambientali e sociali, con un impatto positivo sul successo dei progetti.

European Transport Conference

In occasione della European Transport Conference 2021 è stato presentato un paper dedicato al feedback dettagliato ricevuto da parte dei decisori di questo settore relativo alle ragioni che impediscono la creazione di progetti inclusivi. Dal paper emergono anche raccomandazioni chiave che tali decisori ritengono fondamentali per costruire e incoraggiare i professionisti dei trasporti a guidare questo cambiamento:

Consapevolezza dell’opportunità:
Si è visto che le precedenti tendenze nell’ambito dei trasporti sono venute alla ribalta grazie a un cambiamento pionieristico. C’è quindi la necessità di diffondere la consapevolezza dei vantaggi che si ottengono nel considerare il genere all’interno dei progetti di trasporto, sottolineando le opportunità che questo tipo di processo produce per diventare leader del settore in questo ambito, così come è necessario evidenziare i potenziali esiti negativi del non agire.
Obiettivi e mandati relativi alle policy:
Lo studio dei vecchi trend nell’ambito dei trasporti e la discussione con gli operatori del settore hanno rivelato che le tendenze venivano incorporate con successo all’interno della principali policy quando era presente un mandato in questa direzione. La creazione di risultati che tengano presente la dimensione dell’inclusività (con aree mirate da prendere in considerazione), insieme al pieno rispetto delle attuali valutazioni obbligatorie in termini di equità, devono essere incorporati in tutti i documenti rilevanti relativi alle policy sui trasporti, così come è stato fatto per l’incorporazione degli impatti ambientali ed economici. È fondamentale prevedere anche finanziamenti che sostengano specificamente il lavoro aggiuntivo richiesto, compresa la raccolta e l’analisi di dati disaggregati per genere e l’incorporazione di aspetti specifici legati al tema dell’inclusione.
Approcci sperimentali:
Molte tendenze diventano popolari prima di essere completamente sviluppate: diverse industry, infatti, stanno indagando in modo crescente l’ambito del genere e del viaggio. In questo ambito è ancora necessario promuovere progetti pilota, ottenere sovvenzioni alla ricerca e richiedere prove concrete con l’obiettivo di testare contesti specifici e comprenderne i risultati, possibilmente con il coordinamento di un gruppo centrale creato appositamente per questo scopo (simile al Comitato per il cambiamento climatico per Net-Zero o al Centro per i veicoli connessi e autonomi per CAVs). L’approccio a questa tematica non dovrebbe essere limitato dal “modo in cui le cose sono sempre state fatte” o dai processi fondamentali e il monitoraggio dei risultati dovrebbe assomigliare a un ciclo di feedback, nel quale i documenti relativi alle policy vengono aggiornati regolarmente man mano che si procede con la comprensione dei risultati del progetto. Le informazioni dovrebbero anche essere condivise liberamente a livello nazionale e intenzionalmente attraverso processi di comunicazione specifici.
Fare leva sul cambiamento:
Il settore dei trasporti ha assistito a cambiamenti significativi in aree come l’innovazione tecnologica, la decarbonizzazione e gli impatti del COVID-19. Mentre questi cambiamenti presentano opportunità significative e dovrebbero essere sfruttati come occasioni per migliorare la raccolta dei dati, la pianificazione della rete e i risultati sperimentali, c’è anche il rischio che i risultati futuri continuino a essere parziali se non si prendono provvedimenti. È necessario valutare gli impatti sul genere di questi cambiamenti per capire qualsiasi errore non intenzionale che impatta sul tema della disuguaglianza e causato dal non fare nulla. Inoltre, dovrebbe essere inserita all’interno di tutti i processi decisionali futuri un’analisi dettagliata dell’impatto sulla parità di genere. Il tempo di agire è ora.

Sherin Francis – è Principal Transport Planner nel Regno Unito. Ha una laurea in ingegneria civile (Mahatma Gandhi University, India) e un MSc. Eng. in pianificazione e ingegneria dei trasporti (Istituto per gli studi sui trasporti, Università di Leeds). È specializzata nella creazione di strategie e policy ed è esperta nello sviluppo di business case. Ha gestito progetti con le principali autorità di trasporto del settore pubblico come il Dipartimento per i Trasporti, Transport for the North, e altri enti locali nel Regno Unito. È anche membro del Jacobs Women’s Network globale ed è appassionata di inclusione e diversità.

Katie Pearce – è una Senior Transport Planner a Londra, Regno Unito. Dopo aver completato una laurea in fisica (Università di Exeter), è entrata nel settore della mobilità come modellista di trasporti. Ha poi completato un MSc part-time in pianificazione dei trasporti e ingegneria (Università di Southampton) mentre continuava a lavorare. Durante questo periodo, ha ricevuto il premio CIHT South West Young Professional of the Year. Nonostante abbia iniziato come modellista, ha diversificato le sue competenze e ora fa parte del team Strategy & Policy, lavorando su tutti gli aspetti della produzione di business case. È membro del Jacobs Women’s Network globale, attraverso il quale ha ricoperto una serie di posizioni e guidato diverse iniziative.

NEXT PROJECT
Il “NEXT level” del trasporto pubblico